Tutto bene in Birmania?
L’organizzazione britannica Burma Campaign mantiene, meritoriamente, i riflettori accesi sulla situazione politico-umanitaria nel Myanmar. Com’era da attendersi, un paese che ha subito una dittatura militare lunga quasi 5 decenni non può non avere una pesante eredità sul piano dei diritti umani; i molteplici conflitti sopiti con mano ferrea per tanto tempo non possono non riemergere in tutta la loro drammaticità. Ecco perché Burma Campaign lancia appelli come questo: Libertà per Nay Myo Zin e Win Cho. Nessun prigioniero politico nelle carceri della Birmania Nay Myo Zin e Win Cho sono ex prigionieri politici che di recente sono tornati in carcere per le loro attività pacifiche: il 17 gennaio 2014 hanno organizzato una protesta con centinaia di agricoltori in tutta la Birmania, chiedendo la liberazione di altri prigionieri politici, una riforma costituzionale e la creazione di un sindacato agricolo nel paese. Il giorno dopo sono stati arrestati e accusati ai sensi dell’articolo 18 della legge sulle manifestazioni pacifiche per aver svolto una protesta senza permesso. Nel mese di marzo sono stati condannati a tre mesi di reclusione, da scontare nel carcere di Insein. Burma Campaign chiede di fare un’azione di “mail-bombing” al presidente birmano Thein Sein chiedendo il rilascio immediato e incondizionato di Nay Myo Zin, di Win Cho e degli altri prigionieri politici in...
Read More