FITCUBA 2014 – Turismo e aree protette: la via cubana ad un ecoturismo più autentico
L’esposizione dedicata al turismo cubano svoltasi dal 6 al 10 maggio nella fortezza del Morro all’Avana ha riservato spunti di grande interesse in un paese visto come classica destinazione “sol y playa”. Presso lo stand di Ecotur, l’agenzia statale di promozione e vendita del turismo naturalistico, abbiamo incontrato Elvis Milian, coordinatore di programma per il turismo sostenibile dello SNAP: Cuba conta ben sei riserve che hanno il patrocinio dell’iniziativa UNESCO “L’uomo e la biosfera”. Mentre sullo schermo scorrono le immagini tridimensionali di alcune delle escursioni promosse nell’ambito di questo programma – da guardare con appositi occhiali 3D messi gentilmente a disposizione dei visitatori – chiediamo ad Elvis come si declina il turismo sostenibile a Cuba. «La nostra visione è centrata sulla valorizzazione delle comunità come attori del turismo, in un ruolo da protagonista. Naturalmente per fare questo è necessaria una formazione apposita, che viene erogata da esperti delle varie agenzie statali». A quali esempi vi siete ispirati? «C’è un progetto realizzato nel delta del fiume Orinoco, in Venezuela, dove alcuni gruppi indigeni sono stati coinvolti nella gestione di attività e strutture turistiche. È bastato proporre loro di allevare mostrare ai visitatori parte della fauna alla quale erano soliti dare la caccia per riuscire a conciliare sviluppo e preservazione dell’ambiente…» E a Cuba cosa avete realizzato di analogo? «Nella provincia occidentale di Pinar del Rio, nell’area di Viñales, c’è una comunità locale molto valida che, insieme alle organizzazioni nazionali incaricate di seguire il progetto, sta dando vita ad un sistema di insediamenti turistici su palafitte, che si integrano perfettamente nel contesto naturale ed offrono al visitatore alloggi immersi nella natura rigogliosa di quella regione». Salutiamo Elvis augurandogli – e augurandoci – che la lungimirante prospettiva nella quale opera possa imporsi come modello di un turismo sempre più compatibile con l’ambiente, inteso non solo dal punto di vista ecologico ma anche da quello delle popolazioni residenti. Un altro segmento d’interesse nel panorama turistico cubano è quello del turismo di avventura e del “campismo natural”, ovvero il camping gestito da imprese statali con decine di strutture diffuse in tutto il paese. Si tratta di una forma di turismo popolare quanto mai adeguato alle esigenze di un turismo domestico peraltro in netta crescita, come ci ha informato il Ministro del turismo nella sua relazione. I costi variano da 20 a 60 pesos cubani a notte, a seconda del tipo di sistemazione, che può essere in tenda oppure in cabañas (bungalow). [Roberto Dati, da Ciudad de La Habana,...
Read MoreDon’t look away: no al turismo sessuale verso i minori!
In occasione di BRASILE 2014, ECPAT lanca la campagna internazionale “Don’t Look Away – Non voltarti dall’altra parte”, che coinvolge oltre 16 Paesi, nella lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini e adolescenti, non solo per i Mondiali in corso di svolgimento, ma anche in vista delle Olimpiadi che si terranno sempre in Brasile tra due anni. Tra le varie iniziative collaterali, Retour segnala quella di Tremembé, un altro socio AITR, che rilancia l’appello di Joào Pedro Stedile, leader brasiliano dei SemTerra: Cari amici e amiche, è in corso in Europa e in Brasile una campagna internazionale contro il turismo sessuale, praticato da alcuni turisti a danno dei bambini brasiliani. Come si sa, si tratta di un crimine che viene commesso da molto tempo e, nei periodi in cui il turismo straniero è più intenso. come ora durante la COPPA DEL MONDO, tende ad aggravarsi. All’interno di una campagna alla quale partecipano diverse organizzazioni e movimenti sociali è stato lanciato un concorso internazionale di vignette che denuncino e mettano in ridicolo i turisti intenzionati a commettere questo crimine contro i nostri bambini poveri. Hanno partecipato decine di vignettisti di tutto il mondo. La nostra proposta è che tutti i giornali e i siti internet partecipino a questa campagna: aiutateci a denunciare questo crimine contro i nostri bambini poveri....
Read MoreFITCUBA 2014: il turismo deve coniugare crescita e sostenibilità
Nella giornata inaugurale di FITCUBA 2014, la Fiera turistica cubana in corso all’Avana, va segnalato l’intervento di Taleb Rifai, Segretario generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, nel quale – oltre all’esaltazione quasi di rito delle progressive sorti e magnifiche del turismo mondiale – si è potuto cogliere l’intento di valorizzare alcuni elementi in grado di sottrarre l’industria vacanziera alla omologazione soffocante che nel corso degli anni ha reso ogni destinazione sempre più simile alle altre. Cuba è senza dubbio il palcoscenico ideale per provare a tracciare una rotta diversa, costituendo una realtà a parte nel panorama mondiale per le note caratteristiche storico-politiche, che però non hanno interferito con l’eccellenza sul piano delle attrattive turistiche che l’isola può vantare. Taleb Rifai ha iniziato, come il ruolo gli impone, a delineare alcuni dei principali trend globali del turismo, e le maggiori sfide che esso è chiamato ad affrontare, ovvero i cambiamenti climatici e le gravi crisi politiche mondiali. Fattori, tuttavia, che non hanno impedito al turismo di registrare un tasso di crescita del 5% nel 2013, in controtendenza con molti altri settori economici: oltre un milione e ottocentomila di arrivi internazionali rappresentano un ulteriore passo verso il traguardo dei 2 miliardi di turisti fissato dalla stessa OMT per i prossimi anni. È cambiata però la composizione di questi flussi: i mercati emissori si sono nettamente spostati a oriente, con la Cina che ha fatto registrare un incremento del 26%, seguita da Russia e Brasile. Inoltre, le destinazioni con maggior successo nel 2013 sono ubicate nella regione del Sud-est asiatico, cresciuta dell’11% come preferenze dei visitatori; a seguire, l’Europa meridionale con un ottimo +7%, mentre anche l’Africa ha avuto buoni risultati, partendo (ma non è purtroppo una novità) da livelli molto inferiori. Oltre a quello accennato, altri due cambiamenti hanno caratterizzato l’industria turistica nell’anno precedente: il forte aumento del ruolo della tecnologia nell’acquisto di servizi turistici e la conseguente riduzione delle attività di intermediazione (ormai un turista su tre contatta direttamente la struttura ricettiva prescelta); il netto mutamento del profilo del viaggiatore, divenuto in generale più consapevole e meno disposto a farsi rinchiudere in schemi predeterminati, preferendo conoscere le realtà visitate facendo esperienze dirette e sempre più autentiche. In questo è probabilmente rilevante la diminuzione dell’età media dei turisti: circa 320 milioni sono giovani (fino ai 29 anni). Quanto alle sfide del turismo, le infrastrutture devono diventare più “friendly”: la gente sopporta sempre meno di dover fare file interminabili in un aeroporto o in un consolato per ottenere il visto di entrata nel paese che si vuole visitare (lo richiede in media il 66% degli Stati mondiali, molto meno quelli dell’Asia del sud-est…). Naturalmente in questo ambito rientra anche il tema della accessibilità della rete internet, che peraltro si allaccia a quanto sopra accennato in relazione al ruolo crescente delle tecnologie dell’informazione anche nella gestione del turismo. Infine, l’impatto fiscale va ridotto: è facile per i governi tassare il turismo in vari modi per fare cassa, ma è poco lungimirante. Al contrario, l’adozione di interventi mirati negli ambiti sopra individuati potrebbe portare alla creazione di molti nuovi posti di lavoro. Venendo al caso cubano, il Segretario della OMT ha riconosciuto che si tratta di una destinazione di successo, cresciuta del 30% nell’ultimo ventennio. Fedele alla regola del tre, anche qui Taleb Rifai ha individuato 3 aspetti critici: l’accessibilità del trasporto aereo (per molti mercati c’è il deterrente di fare voli di dodici ore e più per raggiungere L’Avana); la fragilità insulare correlata alla questione del clima; l’equità sociale: come in molti paesi economicamente svantaggiati, è cruciale massimizzare l’area dei beneficiari del turismo, riducendo...
Read MoreBeCycling, BeHappy: dai sette colli ai sette passi
Partirà da Roma, e precisamente dal Campidoglio, l’avventura su due ruote di Daniele Carletti e Simona Pergola, due giovani sportivi romani che hanno deciso di fare il giro del mondo in bicicletta, toccando 7 dei passi più elevati dei cinque continenti. L’Associazione Italiana Turismo Responsabile ha dato il proprio patrocinio all’iniziativa, per i contenuti del progetto ideato da Daniele e Simona, che unisce agli elementi dell’impresa sportiva l’adesione ai valori del viaggio come solidarietà (“Obiettivo del progetto è anche raccogliere fondi per la World Bicycle Relief, una ONG americana. Scopo dell’Organizzazione è quello di mobilitare e rendere indipendenti le piccole comunità del terzo mondo donando loro biciclette e formando, in loco, meccanici specializzati. E’ attiva in diversi paesi dislocati tra Africa, sudest asiatico e Sudamerica, tutte zone attraversate dal lungo itinerario del viaggio”) e come incontro tra diverse culture (“La scelta di viaggiare in bicicletta permette di entrare maggiormente a contatto con le realtà locali che si incontrano lungo il percorso. Il nostro progetto è anche una promozione del viaggiare responsabilmente e consapevolmente. Per questo AITR ci ha proclamato ambasciatori della carta del viaggiatore responsabile, e con la loro collaborazione ci impegniamo a mantenere e diffondere un comportamento rispettoso dell’ambiente e della cultura del luogo. Il progetto è un veicolo di conoscenza delle realtà alternative fuori dai consueti circuiti turistici, consapevoli della diversità di culture e necessità dei popoli che incontreremo”). Simona e Daniele partiranno sabato 12 luglio, e prevedono di concludere il loro viaggio tra quattro anni. Chiunque voglia aderire al loro progetto e ami le due ruote può effettuare la prima tappa (di 30 km.) insieme a loro. Che dire? In bocca al lupo, anzi alla...
Read MoreTurismo solidale a Lampedusa
Dopo la settimana di scambio e conoscenza organizzata nel giugno 2013 con vari partner – in primis quelli espressi dalla comunità lampedusana -, l’Associazione Italiana Turismo Responsabile ha deciso di intensificare le iniziative di solidarietà. Alcuni organizzatori di viaggio aderenti ad AITR hanno inserito nella propria programmazione la destinazione-Lampedusa, ciascuno valorizzando a modo suo le straordinarie caratteristiche di questa isola davvero speciale. Da Four Seasons a Planet Viaggi e Viaggi Solidali, sono diverse le possibilità per visitare Lampedusa in modo diverso, come sperimentato direttamente dalla delegazione di AITR che ha preso parte alla iniziativa dello scorso anno (di cui riportiamo il racconto del presidente Davolio e alla quale si riferisce la gallery). LAMPEDUSA, PIACERE DI CONOSCERCI. FESTA DEL TURISMO RESPONSABILE E DEI DIRITTI UMANI (22-29 giugno 2013) La festa del turismo responsabile e dei diritti umani “Lampedusa, piacere di conoscerci”, organizzata dall’Associazione Italiana Turismo Responsabile, da Amnesty International, Legambiente, ARCI, Fondazione Anna Lindh e Associazione Ibby, si è tenuta nell’isola dal 22 al 29 giugno. I partecipanti, provenienti da tutta Italia e anche da vari paesi europei e mediterranei, hanno avuto la possibilità di conoscere in profondità l’isola, che in estate diventa una importante destinazione turistica ma che tutto l’anno deve affrontare i problemi derivanti dal flusso migratorio dai paesi del Nord Africa; la popolazione locale offre una calorosa accoglienza ai turisti, ma nello stesso tempo ha dovuto assicurare assistenza e ospitalità, in situazioni di emergenza, ai migranti che arrivano a migliaia con i barconi, fuggendo da persecuzioni e repressioni, alla ricerca di protezione e lavoro. In questi anni i lampedusani hanno dato prova di generosità e sensibilità, affiancando l’opera degli enti e delle organizzazioni che si occupano del soccorso e dell’assistenza. Lampedusa è diventata famosa per le sue vicende spesso drammatiche e ampiamente descritte e presentate dai media di tutto il mondo; e recentemente la sua notorietà è aumentata a seguito di un fatto forse inatteso: la sua Spiaggia dei Conigli è stata classificata come la più bella del mondo da Trip Advisor. Questo risultato è certamente da attribuire all’azione dell’Amministrazione comunale che ha saputo adottare vigorose e incisive misure di tutela, recupero e valorizzazione della spiaggia, che fa parte della Riserva Naturale, ottimamente gestita da Legambiente. Il flusso turistico verso Lampedusa quest’anno sta pertanto crescendo decisamente, in controtendenza rispetto ad altre destinazioni. La festa di Lampedusa è stata organizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale, il Sindaco Giusi Nicolini ha incontrato i partecipanti e ha preso parte a tutti i momenti salienti dell’evento, così come il Vice Sindaco Damiano Sferlazzo. I partecipanti hanno compiuto una esperienza di turismo responsabile, articolata in visite e incontri. Hanno avuto la possibilità di incontrare il Comandante della Guardia Costiera, che ha descritto le funzioni della Guardia nelle operazioni di soccorso, entrando anche in aspetti tecnici e organizzativi; hanno visitato il cimitero comunale dove riposano tanti migranti deceduti durante la traversata; hanno incontrato il falegname che realizza opere d’arte con il legno dei barconi usati per raggiungere Lampedusa dalle coste africane; la ceramista che propone opere artistiche ispirate all’isola; gli storici e i ricercatori locali che raccolgono le testimonianze, i documenti e le immagini della storia dell’isola; gli impianti di Acquacultura Lampedusa, una impresa che si occupa della riproduzione di alcune specie ittiche con criteri di innovazione e di sostenibilità; i pescatori e la loro associazione, che ha dato vita al consorzio COGEPA per l’autoregolamentazione dell’attività di pesca; la storica ditta Sarina che conserva e trasforma il pesce con metodi artigianali; il Parroco don Stefano Nastasi, che con la sua parrocchia ha dato prova di generosità nei momenti più difficili dell’emergenza. Le visite hanno toccato il Centro...
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