AITR al Forum del Sostegno a Distanza – Napoli, 1° marzo
AITR è stata invitata ad intervenire al quattordicesimo Forum nazionale dedicato a «Il sostegno a distanza co-attore di una nuova cooperazione tra i popoli».
L’iniziativa è stata organizzata dal Forum permamente per il Sostegno a Distanza (Forum SaD), in collaborazione con istituzioni nazionali come il Ministero del lavoro e politiche sociali – Direzione generale per il Terzo settore e locali, come la Provincia e il Comune di Napoli; quest’ultimo ha concesso un patrocinio non formale, vista la presenza del Sindaco Luigi De Magistris.
La realtà del sostegno a distanza si basa sulla partecipazione di un milione e mezzo di cittadini italiani che stanziano in modo continuativo un importo medio di € 350, pari a € 500 milioni annui, per finanziare iniziative a beneficio di bambini, famiglie e comunità locali in situazione di povertà in tutto il mondo.
Questo rilevantissimo contributo giustifica l’affermazione del Forum SaD per cui questa è la forma di cooperazione allo sviluppo che, insieme a microcredito, cooperazione decentrata, commercio equo e turismo responsabile, è stata cruciale nello sforzo per alimentare una solidarietà internazionale che la drastica riduzione dell’aiuto pubblico allo sviluppo del nostro Paese rischia di compromettere.
Infatti, come osservato da Pietro Accame, rappresentante della Provincia di Milano e di ELSAD, il raggruppamento degli Enti locali per il Sostegno a Distanza, si è in pratica esaurito il flusso dei finanziamenti pubblici a disposizione per queste iniziative, come evidenziato anche dal fatto che nel 2012 si è registrata la chiusura dell’Agenzia delle Onlus. Per far fronte a ciò, la risposta di ELSAD è stata duplice: da un lato, ridurre le spese di gestione adottando strutture leggere; dall’altro, partecipare a progetti finanziati da enti internazionali. Molto significativo a questo riguardo è il Progetto Salem, con 2 milioni di euro cofinanziati al 75% dall’Unione Europea e con l’adesione del Comune di Milano, a favore di minori in situazioni di grave rischio provenienti dal nord Africa a seguito delle primavere arabe. Con interventi quali servizi alle comunità locali e promozione di partenariati pubblico-privato sociale, il progetto mira al tempo stesso a sostenere l’empowerment dei più giovani e a contribuire al contenimento dei flussi migratori.
La linea della maggiore concretezza è stata ribadita autorevolmente dal Sindaco di Napoli: De Magistris ha sostenuto che “serve maggior attenzione ai piccoli progetti, bisogna imparare a fare le cose con minori risorse”, affermando che l’economia solidale è lo strumento su cui far leva per promuovere il benessere collettivo in maniera diffusa, incentivando le attività produttive che valorizzano i beni delle terre locali. De Magistris si è anche lanciato in slogan di grande suggestione, come “no al capitalismo senile e sì all’agricivismo”, così ricollegandosi a quei movimenti che operano dal basso per il recupero del territorio, per la tutela dei beni comuni, per l’attenzione ai progetti ritenuti improduttivi in base alle logiche economiche dominanti ma che sono invece in grado di produrre un ben più importante profitto sociale.
Dopo la cerimonia per la premiazione di buone pratiche di sostegno a distanza, che ha visto tra i protagonisti anche il socio AITR Comunità Promozione e Sviluppo – CPS di Castellamare di Stabia (Napoli), con Amalia Dema, si è tenuta la prima tavola rotonda del Forum, dedicata al tema «No profit e cooperazione». Tra i vari interessanti interventi, segnaliamo quello del rappresentante di Libera, Antonio D’Amore, che ha invitato i presenti a concordare momenti di formazione in occasione dei campi di lavoro per i giovani di Libera. Di rilievo anche l’intervento di Carlo Borgomeo per la Fondazione con il Sud, composta da realtà del Terzo settore e da fondazioni bancarie (ma che non detiene quote di partecipazione di istituti di credito), che mette in campo rilevanti risorse finanziarie per la promozione sociale, di cui il 43% dedicate all’educazione dei minori.
Un altro grande socio AITR, ECPAT, ha presentato la propria esperienza, raccontata con la consueta energia ed efficacia da Marco Scarpati. Partendo dalla dura realtà della cooperazione e delle Ong, il cui personale – già prima utilizzato con modalità precarie – viene ora falcidiato dalla crisi, Scarpati ha anche lui sottolineato come sempre più occorra fare di necessità virtù. Ha quindi presentato un progetto che sembra rispondere in pieno alle nuove esigenze, dal titolo “Via del Campo”, non a caso realizzato in partnership con la Fondazione De André. Si svolge a Sihanoukville, località balneare cambogiana che ha soppiantato molte analoghe mete thailandesi note come destinazioni di turismo sessuale verso i minori. Si tratta di un progetto fondato sul coinvolgimento delle famiglie delle vittime della prostituzione, alle quali vengono offerte prospettive alternative di lavoro. Un altro aspetto cruciale è quello dell’educazione, puntando ad innescare il circolo virtuoso dell’istruzione (Dickens 2006) per rendere meno vantaggiosa la “economia di bordello”: se quest’ultima è indubbiamente redditizia nel breve termine, il primo ottiene risultati molto migliori nel medio/lungo termine. L’obiettivo di ridurre il fenomeno prostitutivo è in via di conseguimento: nei primi due anni del progetto, infatti, i bordelli di Sihanoukville sono passati da 68 a 6. “Via del Campo” si rivolge non ai più bisognosi in assoluto, ma ai soggetti che dimostrino di avere le migliori potenzialità per utilizzare l’aiuto ricevuto a beneficio dell’intera comunità. È stato quindi creato un drop-in center, aperto 14 ore al giorno per 100 ragazzi provenienti dalle famiglie selezionate secondo questi criteri (di notte il centro resta chiuso, a meno di emergenze). I partner sono il CIFA e la cambogiana Respect for children; viene utilizzato staff locale, il che ha permesso di ridurre le spese di gestione del 60% sul costo totale del progetto che ammonta a € 45.000 annui.
L’ultima sessione della prima giornata (il Forum si è poi concluso sabato 2 marzo) prevedeva la tavola rotonda sul tema «Profit e cooperazione», moderata sempre da Roberto Amen, alla quale hanno partecipato Monica Di Sisto per Fairwatch, Gabriele Verginelli per Legapesca e Roberto Dati per AITR.
Al fine di dare un’idea di come i membri della nostra Associazione abbiano, in questi primi quindici anni, saputo evolversi rispetto all’originaria configurazione, ho esposto i risultati sia pur parziali relativi all’esercizio 2011 contenuti nella “Indagine sui soci AITR organizzatori di viaggi”, a cura di Micaela Solinas e Antonio Basile. Nel dibattito finale, è intervenuto tra gli altri il dott. Danilo Festa, direttore generale per il Terzo settore e le formazioni sociali presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il quale ha lamentato che pochissime organizzazioni tra quelle presenti al Forum hanno aderito all’invito di inviare la propria adesione al costituendo albo ministeriale per la responsabilità sociale d’impresa (CSR nell’acronimo inglese).
Da questo è scaturita una discussione sul grado di idoneità di strumenti come la CSR a dare conto del valore incorporato nelle iniziative di turismo responsabile ideate e realizzate dai soci AITR; in proposito, Roberto Dati ha fatto riferimento al cammino dell’Associazione verso forme di certificazione, nella consapevolezza che tali strumenti necessitano di essere adattati ad una attività – il turismo responsabile – che presenta caratteri molto innovativi rispetto a quelle per cui sono stati pensati.
Infine, un cenno alla «Card del sostenitore», con la quale il Sostenitore a Distanza può rivolgersi agli esercenti solidali (musei, botteghe equo-solidali, ristoranti ed agriturismi biologici, realtà eco- sostenibili, etc.) che aderiscano a questa iniziativa, per ottenere sconti ed agevolazioni. Anche i soci AITR sono invitati a far parte della rete, secondo modalità da definire in base alla tipologia di servizi erogati.