Per rispondere al crescente interesse verso il TURISMO RESPONSABILE a Roma e dintorni, a fine 2005 è nata RETOUR / rete per il turismo responsabile, che fa parte dell’ Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), il cui scopo è promuovere un “turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori”
Vogliamo essere una realtà aperta che, dialogando con tutti gli interessati, operi per mettere “al centro della fotografia” le comunità locali visitate: queste devono diventare le vere protagoniste del viaggio, con cui avviare, intessere e mantenere rapporti autentici di scambio, conoscenza e solidarietà che perdurano nel tempo, al di là della durata di una vacanza.
I soci fondatori di Retour sono venti, alcuni a titolo individuale, altri in qualità di esponenti di altre associazioni e di organizzazioni non governative, accomunati dalla consapevolezza della necessità di promuovere il turismo responsabile, in una fase storica caratterizzata da libertà e facilità (apparentemente illimitate) sia di spostarsi che di conoscere il mondo e, al tempo stesso, dalla tendenza a lasciarsi rinchiudere nella trappola securitaria della paura della diversità e dello scontro di civiltà.
Il nostro nome, oltre ad essere un libero acronimo dalla locuzione “rete per il turismo responsabile”, vuole sottolineare una caratteristica del turismo che – pur se insita nel concetto stesso – è spesso trascurata.
Infatti, il ritorno (che connota il tour a differenza, ad esempio, del vagabondare senza meta di certi viaggiatori di epoche gloriose ma ormai concluse)diventa fase di grande importanza in un turismo che non voglia limitarsi a bruciare se stesso, una tappa dopo l’altra, centrato in modo autoreferenziale sul viaggiatore come protagonista di un’esperienza fine a sé stessa, ma – al contrario – metta “al centro della fotografia” le comunità locali visitate, con cui avviare, intessere e mantenere rapporti autentici di scambio, conoscenza e solidarietà che perdurano nel tempo, al di là della durata di una vacanza.
Questo approccio, quindi, sarà perseguito in tutte le possibili declinazioni del turismo responsabile: nuova filosofia di viaggio, strumento di cooperazione, modalità di consumo critico, occasione di studio di culture altre, incontro tra popoli.
Lo Statuto e l’atto costitutivo sono stati registrati presso l’Agenzia delle entrate di Roma in data 1/12/2005 al n. 14189, serie 3.