Come molte organizzazioni, anche AITR ha dovuto annullare o rinviare molte proprie attività programmate per la primavera in corso. Così anche l’edizione del corso-base che si sarebbe dovuta svolgere a Roma a fine marzo. Ferme restano le motivazioni, le necessità formative, le caratteristiche della formazione nel turismo responsabile così come la intende e l’ha sviluppata nel corso degli anni l’associazione nazionale di riferimento, come si può leggere nell’articolo che avevamo pubblicato in proposito.
Cambia, tuttavia, il contesto generale attuale, in cui andranno calate le prossime iniziative formative. Maurizio Davolio, presidente di AITR, figura di enorme esperienza e capacità di riflessione nell’ambito del turismo in generale, osserva: “I webinar sono letteralmente esplosi in questo periodo in cui non è possibile organizzare incontri fisici. Questa modalità, già utilizzata molto nella formazione, resterà abituale o comunque molto frequente anche dopo la fine dell’emergenza. Certo, presenta tanti limiti rispetto alla riunione fisica, soprattutto in termini di incontro personale, socialità, convivialità. Però presenta anche vantaggi: un risparmio di costi (sia per i partecipanti che per i docenti); strumenti come chat, aule e laboratori virtuali, condivisione rapida di file e video…”.
Per questi motivi, la Scuola di Formazione di AITR “Pina Sardella” in aggiunta, ma non in sostituzione, ai prossimi corsi in presenza, sta lavorando a lezioni online tematizzate, che – a costi del tutto accessibili – tratteranno argomenti quali: la costruzione di un viaggio di turismo responsabile, lo storytelling nel turismo responsabile, l’esperienza del turismo di comunità in Italia, il turismo nella cooperazione allo sviluppo, il ruolo delle guide nel turismo responsabile.
Si cercherà, insomma, di trovare risposte agli interrogativi che chiunque operi o sia interessato al tema del viaggiare si sta ponendo in questi giorni. L’antropologo e scrittore Duccio Canestrini, ad esempio, propone di far tesoro dell’esperienza che stiamo vivendo per ripensare il turismo secondo criteri di sostenibilità, responsabilità, solidarietà. Il sociologo e formatore Sergio Fadini esamina pro e contro del cosiddetto turismo di prossimità, che sembra essere una possibile soluzione almeno per l’immediato.